Astrologia e Sincronicità

Astrologia e sincronicità

 

«Un bambino nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in matematica armonia con il suo karma individuale. 
Il suo tema natale è un autentico ritratto del suo inalterabile passato e del suo probabile futuro.
Ma questo certificato di nascita può essere interpretato soltanto da uomini di grande saggezza e intuizione; e questi sono pochi
».

Swami Sri Yukteswar
(Paramhansa Yogananda, Autobiografia di uno Yogi)

 

Carl Gustav Jung era interessato a comprendere il tipo di legame inspiegabile esistente tra fenomeni che accadono simultaneamente ma che non sono collegati da un nesso causale, e in questa ricerca coinvolse il fisico tedesco Wolfgang Pauli inizialmente suo paziente, uno dei primi teorici della fisica quantistica. Nel quadro della fisica classica occidentale, da Cartesio in avanti, il principio di causalità è stato alla base del metodo scientifico e quindi un assunto teorico fondamentale e pressoché indiscutibile: uno stato di cose iniziale muta in un successivo stato secondo una (o più) cause identificabili, conoscibili, prevedibili e ripetibili (attraverso il metodo sperimentale).

A questo principio (analitico, razionale, oggettivo), Jung e Pauli affiancano l’approccio della sincronicità, postulando un nesso acausale tra fenomeni che accadono nello stesso momento ma in due spazi diversi: tale legame non è chiaro, conoscibile o prevedibile, ma esiste e, nella loro ipotesi, non può essere affrontato con strumenti scientifici o razionali.

In una lettera a B.V. Raman, un illustre astrologo indiano, Jung scriveva: «Nei casi di diagnosi psicologiche difficili, di solito faccio fare l’oroscopo per acquisire un ulteriore punto di vista da una visuale completamente diversa. Debbo dire che molto spesso ho trovato che i dati astrologici spiegavano certi punti che altrimenti sarei stato incapace di capire… Da tali esperienze ho dedotto che l’astrologia è di particolare interesse per lo psicologo. Si basa su un fatto dell’esperienza psichica che chiamiamo “proiezioni”, cioè sono per così dire contenuti psichici che troviamo nelle costellazioni degli astri. Originariamente nacque così l’idea che questi contenuti venivano dagli astri, mentre sono semplicemente in un rapporto sincronistico...».

E, in un’altra lettera, dice:«Ho osservato molti casi in cui una ben definita fase psicologica, o evento analogo, era accompagnata da un transito (in particolare quando erano coinvolti Saturno e Urano)».

Coinvolto fin da bambino in una serie di accadimenti al limite della normalità (fenomeni paranormali, sogni e premonizioni) e ben descritti in numerosi suoi libri, Jung sviluppò un’acuta osservazione delle cosiddette coincidenze, considerandole non prive di significato. Le sincronicità sono proprio questo, coincidenze significative per il soggetto che le vive, costituite fondamentalmente da tre elementi:

  • la simultaneità di due o più accadimenti,
  • l’assenza di relazioni di causa tra di loro,
  • la percezione di nessi di senso tra i fenomeni coincidenti.

 

Il lavoro di Jung sembra sostenere che nella realtà sono molto più interessanti i nessi di senso rispetto a quelli di causa: la fisica delle particelle subatomiche e le recenti teorie sull’entanglement quantistico (frutto del lavoro stesso di Jung e Pauli) vanno ben oltre, con il sovvertimento delle leggi fisiche “naturali”, percepibili dai sensi e comprensibili alla ragione.

Basti pensare che il fotone, a livello subatomico, si comporta talvolta come particella, talvolta come onda; e l’astrologia curiosamente si riferisce proprio agli oggetti luminosi che stanno nel cielo, è strettamente legata al fenomeno della radiazione luminosa (in sanscrito, l’astrologia vedica è chiamata Jyotish, “scienza della luce”).

In questo proficuo connubio, Pauli porta avanti lo studio sull’aspetto più fisico e materiale della sincronicità, mentre Jung si sofferma sulle manifestazioni psichiche in cui essa è implicata: osservò come molto spesso nei casi di sincronicità non siano due eventi fisici a essere collegati tra loro, quanto un evento psichico (interiore, emozionale, mentale) e un evento reale, esterno.

Il frutto della ventennale collaborazione tra Jung e Pauli viene pubblicato nel 1952 con il titolo L’interpretazione della Natura e della Psiche, nella sezione curata dallo psicologo svizzero, intitolata «Sincronicità: un principio di corrispondenza acausale». In questo testo, oltre a definire le linee guida del suo pensiero, Jung fa esplicitamente riferimento all’Astrologia come ambito in cui sperimentare e riscontrare le manifestazioni della sincronicità.

Una volta evidenziato e compreso come il Tema Natale rappresenti una connessione tra la dimensione psicologica interiore e la dimensione universale rappresentata da Pianeti e Segni, è necessario conoscere molto bene la struttura psichica ed essere in grado di attribuire un preciso significato simbolico, archetipico e psicologico ad ogni elemento zodiacale al fine della sua corretta interpretazione, e in questo ci possono venire in aiuto la mitologia, la mitopsicologia e la psicologia archetipica.

 

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Tratto dall'Introduzione di ASTROLOGIA ARCHETIPICA - La Scienza dell'Anima 

di Umberto Carmignani e Simone Bongiovanni

 

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